Old But...ANDEAD
- Mitch & Derek
- 11 mar 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Andrea Rock vs The Outside World

È un caldo giorno di giugno di un po’ di anni fa, 4 ragazzi sono al loro solito bar, persi tra chiacchiere e partite a carte. Alla tv passa Rock TV e subito vengono catturati da un ragazzo poco più grande di loro che parla di rock nel suo programma “On The Road”, facendo vedere video e interviste di gruppi. Quel ragazzo era Andrea Rock, che è passato da singoli come “Blood Drops” con i Rosko’s a diventare famoso speaker di Virgin Radio e cantante degli Andead, che ormai da più di 10 anni portano una ventata di punk-rock tutta italiana.
Passano gli anni e quei ragazzi, dei "brothers from another mothers", insieme a nuovi amici fondano Music-Fi e grazie ai social entrano in contatto con Andrea. Abbiamo avuto la fortuna di poter avere a disposizione il materiale degli ultimi lavori degli Andead di cui oggi vogliamo parlarvi.
L’ultimo EP, uscito a febbraio del 2020, “Old but Gold ” ha come tematica principale il decorso del tempo. Tra le canzoni proposte quelle che hanno colpito maggiormente la nostra attenzione sono “Lust for the road ”, un inno alla strada, ai palchi e ai sorrisi che in questo anno ci son tanto mancati, e “Gratification Breakdown”, che prendendo come pretesto le critiche mosse alla band nei loro primi anni di carriera, permette di prendersi una rivalsa nei confronti di chi è capace solo a criticare e non ha il coraggio di salire su un palco per dar voce alle sue idee.
Nonostante la pandemia, gli Andead non si sono fermati e han pubblicato a marzo 2020 il singolo “The Government Of Fear”, scritto appositamente per Amnesty International, realtà alla quale son legati da diversi anni. “TGOF” è una presa di posizione sociale per sottolineare come non bisogna scendere a compromessi con chi semina odio e la canzone si chiude con una rilettura della celebre frase: “it’s better to light a candle than curse the darkness”del fondatore di Amnesty International, Peter Benenson, che diventa per l’occasione “we won’t curse the darkness, we will bring light”.
Andrea è da sempre molto attivo nel campo sociale, tanto che in questi tempi così difficili ha collaborato con l’associazione “L’Isola che non C’è”, un’associazione di genitori di ragazzi disabili che s’impegna ogni giorno a fornire loro corsi di musica, teatro e danza.

Anche l’ultimo lavoro degli Andead, “The First Bomb”, uscito a dicembre scorso, è ispirato ai fatti della strage di Piazza Fontana e crea un parallelismo, con le dovute proporzioni, alle paure e alle perplessità che ci sono in ognuno di noi in questo momento storico cosi particolare.
Aver la possibilità di parlare di Andrea e degli Andead è un piacere per noi che da anni ascoltiamo la loro musica e molti loro brani son diventati colonna sonora della nostra vita. Vi consigliamo di andare a riascoltare canzoni come “Build Not Burn” e “Open Fire”, che per noi, all’epoca ventenni, ci hanno accompagnato in molti viaggi in macchina sognando un futuro all’insegna del rock.
Ringraziamo la Label Indiebox Music per averci fornito il materiale e Andrea Rock per averci dato la possibilità di parlare di lui e con lui e per averci fatto scoprire da adolescenti il mondo del rock e del metal.

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