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FEBBRE A 333 GRADI

  • Music-Fi
  • 24 ago 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 16 set 2020



“No more excuses

We must refuse this

Silence is useless.” (The Innocence)

50 anni fa Martin Luther King con la marcia su Washington, 30 anni fa Michael Jackson e “Black or White”, oggi i Fever 333 con “The Innocence”. Passano gli anni ma i problemi restano sempre gli stessi. Formatisi a Inglewood, California, nel 2017, hanno deciso fin da subito di combattere il razzismo attraverso il loro lavoro musicale. Si considerano un collettivo e non una band come siamo abituati oggi e i loro live sono dimostrazioni tangibili dei loro valori e ideali.

“No stars dead bodies on the boulevard

Cop cars, true killers, and they still at large

Where we land is where we fall.” (Made in America)

“Made in America” è l’EP con cui i Fever 333 si presentano al mondo della musica nel 2018, promuovendo un cambiamento necessario e ponendo un accento su una consapevolezza socio-politica ormai soffocata. Combattere con il potere della musica e delle parole, far fronte alle minacce che le persone di colore o comunque tutte le persone discriminate subiscono nel loro paese, questo è ciò che i Fever 333 vogliono trasmettere con il loro lavoro.

“Killing my people for fun

That's what they does” (Hunting Season)

Il 3 giugno di quest’anno hanno fatto una live stream intitolata “Long Live The Innocence” schierandosi a favore della protesta esplosa dopo l’ennesimo abuso della polizia statunitense nei confronti della comunità afroamericana. Durante questo live hanno raccolto fondi che hanno poi donato a due associazioni, Minnesota Freedom Fund e Black Lives Matter. I Fever 333 non sono nuovi a questo tipo di iniziative, tanto che il ricavato della vendita del loro merchandise supporta economicamente il loro ente benefico Walking In My Shoes.

Quanto è pronto il mondo a essere travolto da questa febbre?

Mitch & Chester

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